Franco Leone è il nostro socio Campione d’Europa. Nel marzo 1980 vinse la Coppa dei Campioni con la Klippan Cus Torino: fu la prima formazione italiana di pallavolo a salire sul podio più alto del continente. Leone era il direttore sportivo, con Silvano Prandi allenatore, guidava più di un poker d’assi: Dametto, Rebaudengo, Bertoli, Lanfranco, Borgna, Forlani, Pelissero, Scardino, Magnetto…
Franco è ancora uno sportivo, lo pratica da tennista, lo osserva da calciofilo e naturalmente sa tutto del volley.
Io ho avuto la fortuna di conoscerlo all’inizio della mia attività giornalistica. Lavoravo per la prima tv privata della città, Teletorino, era il 1973: ottenemmo l’autorizzazione a riprendere e trasmettere le partite di volley del Cus e del basket Saclà nelle gare interne al Palasport Ruffini.
A Torino si erano disputate le Universiadi vinte dalla nostra nazionale di pallavolo e il clima intorno a questo sport era caldo. Conobbi il “factotum” Leone, coadiuvato dal dirigente Leonardo Martorano e da Prandi: furono loro a costruire quel “sestetto più” che diede tante soddisfazioni. Grazie anche alla condivisione del presidente Nebiolo, del segretario Cremascoli, del consigliere Gasco.
Ma veniamo all’esperienza diretta che feci da giovane cronista: Leone e Martorano vedendomi all’opera con una telecamera mi chiesero di andare a riprendere a Modena una partita della vinci-tutto Panini. Nel ritiro della squadra in un residence collinare, alla vigilia di una sfida-scudetto, Leone analizzò con i giocatori gli schemi dei forti avversari. Assistetti a una lezione moderna, anticipatrice di metodi che diventarono poi adottati da tutti i “mister”. Altri tempi, anche tecnologici: il videoregistratore aveva nastri di mezzo pollice, con la telecamera pesava una dozzina di chili, e per alimentarli bisognava portare al seguito una batteria. Nascenti Campioni d’Europa di volley con pionieri della tv locale.
Ma la carta vincente fu la “rosa” fatta in casa! Forza, passione, cuore messi assieme per la minuziosa ricerca dei talenti: “Andavamo – ricorda Leone – nelle scuole per invogliare i ragazzi più dotati e alti a optare per questo sport. Tutti torinesi con un solo straniero: Bertoli, che arrivava dal … Friuli”.
Complimenti!
Luciano Borghesan