Oggi ci ha scritto Luca Ubaldeschi, direttore del Secolo XIX, il giornale di Genova.
Ho sempre considerato il Circolo della Stampa un luogo prezioso per far circolare le idee. Che poi nella sede di corso Agnelli questo avvenga spesso in pantaloncini corti, è un particolare che per chi ama lo sport rende l’esperienza ancora più interessante. Tanto più che di entrambe le cose – le idee e lo sport – c’è bisogno più che mai ora, in questa delicata fase di uscita dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Ci servono buone idee per immaginare un assetto delle nostre vite che in qualche misura sarà inevitabilmente diverso da quello pre-coronavirus. E riappropriarci dell’attività sportiva – qualunque sia, con qualunque grado di intensità – è da una parte necessario per la nostra salute e dall’altra rappresenta un concreto passo in avanti verso il recupero di una socialità che da sempre contribuisce a definirci.
Lo Sporting è questo, è un incubatore prezioso, con un ruolo definito nell’identità culturale di Torino. E come tutte le cose preziose, se ne percepisce il valore quando non lo si ha più a portata di mano. Parola di chi, per lavoro, ora guarda Torino da lontano.