Domani l’assessore alla Sport del Comune di Torino, Roberto Finardi, parlerà – in videoconferenza – con il ministro competente Vincenzo Spadafora sulla difficile situazione che stanno subendo le associazioni sportive. Il corona virus colpisce soprattutto l’aggregazione, che è proprio la mission dei circoli, dei club, delle società. Per questo Finardi con altri 14 colleghi di grandi città ha predisposto un documento per portare all’evidenza del governo le problematiche e le richieste per possibili interventi che consentano di prender tempo, di resistere fino a quando non sarà sconfitto il male e quindi eliminato il rischio di contagio. Quanto durerà la convivenza con il virus? quali saranno le quindi le nuove norme? “Dovremo essere preparati ad avere spazi rivisti e adattati alle nuove necessità” afferma l’assessore.
L’attenzione viene sollecitata dagli amministratori locali perché il settore, oltre a a favorire salute, l’utilizzo del tempo libero in modo proficuo e a educare i giovani ad attività sane, di relazione, è anche fonte economica e di lavoro: “Se pensiamo che il Cio e le federazioni internazionali hanno sospeso tutte le attività almeno fino a fine luglio possiamo capire quali sono le tempistiche minime” ragiona l’assessore allo Sport di Torino, Roberto Finardi, affiancato, tra gli altri, dai colleghi di Roma, Milano, Firenze, Bologna, Bari e Palermo.
Tra le richieste figurano:
– la sospensione dei pagamenti dei canoni di concessione degli impianti sportivi per il periodo della crisi e della ripartenza
– sospendere o applicare sconti per utenze (luce, gas, acqua) e pagamento dell’Iva
– per le famiglie la deducibilità di tasse, spese di iscrizione e partecipazione alle attività sportive del 2020
– esonerare le società sportive dal pagamento delle tasse federali per il 2020-21
– garantire un prestito d’onore per le associazioni sportive
– prevedere un contributo a fondo perduto per garantire la custodia degli impianti durante la chiusura
– istituire un bonus per i privati che sponsorizzano le società, con la quasi totale defiscalizzazione dell’investimento
– sostenere economicamente eventuali lavori straordinari urgenti, di riorganizzazione degli impianti sportivi
– non fissare un tetto annuo lordo delle collaborazioni per poter accedere ai 600 euro.