Ci scrive l’ingegner Gianni Mantineo, fra i migliori esponenti del tennis Over a livello nazionale e appassionato bridgista.
Al Consiglio di Presidenza del circolo e a tutti i soci di questa nostra bella e gloriosa comunità: approfitto di questa iniziativa del presidente, nata dall’emergenza coronavirus, che sta trasformando la vita di ciascuno di noi in ogni campo, nel lavoro, nello svago e nei rapporti interpersonali privati e sociali, per esprimere qualche pensiero, preoccupazione o previsione su come potrà svilupparsi la frequenza nelle nostre strutture quando, speriamo presto, sarà possibile utilizzarle; non che prima ciò fosse vietato, ma la libertà di farlo è stata utilizzata solo in rare occasioni, per piccole proteste o timide critiche.
In questo isolamento cui siamo costretti, solo pochi di noi riescono a sfruttare le opportunità che offre la tecnologia per svolgere da casa le attività inerenti al circolo. Ci riesce forse qualche allievo della scuola tennis o qualche frequentatore della palestra, collegandosi con istruttori volontari in video chiamate tramite WhatsUp o Skype, attuando lo Smart Working, definizione non del tutto appropriata, nel nostro caso, trattandosi di dopolavoro. Come tutti, quindi, non vedo l’ora che passi questo periodo e che ognuno possa svolgere a pieno i propri hobby: giocare a tennis, a carte, frequentare la palestra, il bar, il ristorante o solo scambiare quattro chiacchiere con gli amici in ritrovata serenità. Purtroppo ci vorrà ancora del tempo… Chi ci governa non è in grado di fare previsioni e giustamente procrastina la fine dell’isolamento. Siamo fiduciosi che comunque ciò avverrà e resistiamo! Intanto prepariamoci ad affrontare la situazione in cui ci verremo a trovare, per esempio tra un mese, quando le autorità nazionali e/o regionali decreteranno la riapertura dei club sportivi o ricreativi e avremo accesso al nostro amato Sporting.
Alla riapertura, sicuramente, il contagio non sarà ancora del tutto debellato e ci sarà comunque da contenerne il rischio; forse non gireremo con mascherine, ma accanto al custode è probabile che troveremo un addetto alla misurazione istantanea della nostra temperatura corporea. In una prima fase dovremo sicuramente mantenere ancora la distanza sociale (termine che non mi piace, sarebbe stato meglio chiamarla d’attenzione). Per chi gioca a tennis, calcio, va in palestra, o fa solo running, probabilmente sarà bene che spogliatoi e docce siano controllati affinché sia garantita la distanza d’attenzione; sarebbe meglio non utilizzare armadietti e che ciascuno porti tutto l’occorrente in una propria sacca e se la riporti a casa uscendo, in modo da facilitare la periodica sanificazione degli ambienti.
Per bar e ristorante ci saranno le norme specifiche dell’esercizio; sarebbe opportuno sfruttare di più le macchinette automatiche di erogazione bevande fredde e calde e l’utilizzo di bicchieri di plastica o carta. Per i giocatori di carte, oltre al vincolo di stare a distanza d’attenzione, non ci dovrebbe essere impedimenti a trovarsi tra amici (fidati) a giocare nelle sale del circolo a bridge, burraco, scopa o altro; per non rischiare eventuali contagi portati dai non soci, sarebbe meglio rimandare ancora per un po’ l’organizzazione dei tornei; chi proprio vuole fare tornei c’è la possibilità di farli on line, come qualcuno già sta facendo. Per la piscina mi sembra prematuro parlarne, comunque permanendo lo stato d’attenzione sarà una buona occasione per disciplinarle l’utilizzo. Invece per il tennis l’attività agonistica sarà da affrontare con grande cautela, in quanto comporta l’accesso e la frequenza nei campi, e anche nelle altre zone del circolo, di persone esterne. Essa ha però importanza sia per i nostri atleti, soprattutto i giovani che scalpitano per riprendere a cimentarsi con i loro coetanei o con gli appartenenti alla propria categoria, sia per il circolo stesso che su di essa ha investito negli anni passati e che da essa trae beneficio con lo svolgimento di tornei individuali e a squadre. Quindi, a mio parere, come ci saranno le condizioni per giocare a tennis, diamo sfogo ai tennisti anche a fare le gare; tralascerei invece l’agonismo per le categorie più avanti con gli anni, anche per il fatto che la libera uscita agli “anziani”, come me, pare non venga concessa tanto presto. Non mi sembra il caso di ricordare che ci si affida alla responsabilità di tutti noi soci ad auto isolarsi qualora ci si trovasse in una condizione di probabile contagiato.
Mi auguro di poter rivivere presto e appieno la vita del nostro circolo.