Alliance Française di Torino
per la GIORNATA DELLA MEMORIA 2019
invita all’incontro con
ALBERTO TOSCANO, giornalista, saggista, politologo in occasione dell’uscita del suo nuovo libro:
GINO BARTALI (Baldini+Castoldi editore) Una bici contro il fascismo
con l’autore interviene: TARCISIO MAZZEO, caporedattore RAI Piemonte
Incontro in collaborazione con: Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Circolo della Stampa – Sporting
Venerdì 25 gennaio 2019 ore 17,30 Presso Circolo della Stampa – Palazzo Ceriana Mayneri, C.so Stati Uniti 27
ANTEPRIMA NAZIONALE – ingresso libero fino a esaurimento posti
Questo libro e la storia, quella piccola del ciclismo di fronte a quella del mondo, ci ricordano una cosa: che di fronte a profonde ingiustizie, diritti e libertà negati, atrocità come quelle attuate dal nazifascismo, ribellarsi è giusto. E Bartali lo sapeva, molto prima che lo scrivesse Sartre.
Gianni Mura, dalla Prefazione
Bisogna leggere il testo di Alberto Toscano. Vi prende come un’avventura e restituisce al tempo stesso una pagina mancante al libro sempre attuale e appassionante della vita.
Marek Halter, dalla Postfazione
Alberto Toscano analizza la figura del leggendario ciclista Gino Bartali, vincitore di tre Giri d’Italia e due Tour de France, a partire da tutti gli aspetti del suo essere: l’uomo, lo sportivo, il credente, il marito fedele «di due mogli» (la sua bicicletta da corsa e quella in carne e ossa, Adriana), l’antifascista, l’anima controversa e schiva lacerata dalla morte prematura del fratello Giulio. Un uomo giusto, che preferiva inimicarsi il potere piuttosto che concludere una gara col saluto romano. La sua religiosità ha giocato un ruolo importante nell’avversione verso le leggi razziali, nel rifiuto dei simboli della dittatura, oltre che nello straordinario dinamismo della rete clandestina nata nel 1943 per nascondere e salvare moltissimi ebrei.
Per questo motivo oggi leggiamo il suo nome sul Muro dei Giusti al Memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme. «Ginettaccio» non amava parlare dei suoi meriti extra sportivi e tantomeno dei suoi «chilometri per la vita», percorsi fra la Toscana e l’Umbria per salvare gli ebrei perseguitati, procurando loro i documenti falsi, che nascondeva nell’intelaiatura metallica e nella sella della sua bicicletta. Non lo considerava un gesto fuori dal comune, ma la reazione che ogni persona dovrebbe avere di fronte alla vita minacciata degli altri. Un esempio di umanità per ricordarci la nostra. Un esempio importante soprattutto nei momenti difficili della nostra storia passata, presente e futura.
Alberto Toscano (Novara, 1948) è giornalista, saggista e politologo. È stato ricercatore dell’ISPI di Milano e redattore del settimanale «Relazioni Internazionali». A Parigi, dove vive dal 1986 e collabora con i principali gruppi radiotelevisivi, i media lo hanno definito «il più francese dei giornalisti italiani». Ex presidente dell’Associazione stampa estera in Francia e attuale presidente del Club de la presse européenne di Parigi, è membro dell’Unità di formazione e ricerca di italiano della Sorbona. È cavaliere dell’Ordine del merito sia della Repubblica francese sia della Repubblica italiana.
Ingresso libero fino a esaurimento posti – Per informazioni: info@palazzocm.it – 011.51.75.146
Circolo della Stampa – Sporting, Palazzo Ceriana Mayneri, C.so Stati Uniti 27, TORINO