“Proviamo” a fare il conto alla rovescia: mancano 10 giorni alla “probabile” riapertura del Circolo della Stampa Sporting.
“Proviamo”, “probabile”: dobbiamo usare verbi e termini prudenti perchè ci vorrà un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per consentire la riapertura dei centri sportivi con la ripresa delle attività. E, nel caso, ci saranno sicuramente limiti e veti. La cautela è davvero importante, siamo un luogo di consistente aggregazione e quindi di complessa gestione per la sicurezza in presenza dell’invisibile contagioso Covid-19. Ognuno di noi Soci dovrà essere il primo difensore della propria salute e nel rispetto di quella del prossimo.
Dalle autorità sanitarie, governative e della Regione Piemonte attendiamo le regole di comportamento, le condizioni per aprire che cosa, per quante persone, per quanto tempo… Le attività potrebbero svolgersi prevalentemente all’aperto, sicuramente il tennis singolo con particolari accorgimenti, così la ginnastica, il jogging, ma non il calcio, e neppure – riteniamo – si potrà consentire il gioco delle carte. Probabilmente ci sarà un contenuto numero di accessi, con eventuale esigenza di prevedere una rotazione.
Nel frattempo, il Circolo con il responsabile della Sicurezza ingegner Giancarlo Gramoni e i medici del lavoro dottori Bellomo e Masini, sta preparando il personale alle nuove funzioni di controllo agli ingressi, di vigilanza nello svolgimento delle attività, per mantenere puliti e igienizzati gli ambienti.
L’altro ieri si è svolta una riunione di tutti i dipendenti e dei rappresentanti della Scuola Tennis per apprendere i nuovi compiti che ci attendono, oltre quelli che già si hanno.
Le preoccupazioni sono doverose, è da persone responsabili averle, e di questa responsabilità – ripetiamo – dobbiamo farcene carico tutti, ognuno che frequenterà corso Agnelli 45 in questo buio periodo. I soci dovranno dichiarare, sottoscrivendo documenti, di non aver contratto il Covid-19, di sottostare alle norme del Circolo e dovranno sottoporsi alla misurazione della temperatura, oltre i 37,5 gradi non si entra.
L’ing. Gramoni ha spiegato quanto si sa per la tutela della persona. La distanza è la prima precauzione: ce ne sono di varie, se si è fermi a 1 metro, se si è in coda almeno 2, se si è di corsa a 10 m, si deve arrivare dotati di mascherina, di guanti. Saranno ripetute le operazioni di sanificazione di strumenti e locali, dopo l’uso.
Tra i consigli c’è appunto quello di utilizzare meno i locali interni e allestire postazioni, distanziate, all’aperto sia per il tempo libero sia per la ristorazione (anche questa in attesa di decisioni dall’alto), sono consigliate le cabine a uso famiglia e le docce per una persona per volta. La piscina? Anche qui: attendiamo disposizioni.
Ci aggiorniamo, dunque, a quando saranno resi noti i provvedimenti per i centri sportivi.
Facciamo invece una parentesi sulla vita economica del Circolo della Stampa Sporting: alcuni soci ci scrivono e ci chiedono che cosa si può fare per il mancato utilizzo degli impianti durante l’obbligata chiusura. Noi soci-dirigenti e l’organico dell’Associazione abbiamo lavorato per progettare il futuro soprattutto sul tennis, utilizzando anche l’auspicabile appuntamento quinquennale con le famose ATP. Non solo: stiamo verificando con enti pubblici e privati la possibilità di rendere attivo lo storico stadio in cui si giocò la Coppa Davis: potrebbe essere una struttura polifunzionale, sportiva e culturale, visto che in tempi di covid l’amministrazione civica sta cercando spazi aperti per rappresentazioni teatrali. Certamente, inoltre, perseguiremo le vie amministrative che consentiranno di attingere a contributi, se ci saranno.
Ma l’associazionismo tradizionale ha da tempo difficoltà a mantenere i ritmi del passato, ha bisogno di nuova linfa, e se sinora si è riusciti a non tagliare giorni, personale e servizi è stato grazie a supporti economici esterni, senza i quali le nostre quote sociali avrebbero già dovuto avere altre più alte cifre. Dobbiamo dircelo con franchezza: solo il bilancio consuntivo 2020 ci dirà che cosa possiamo prevedere nel 2021, la speranza sì, è quella di ciascun socio, e cioè che, almeno parzialmente, si possa recuperare quel che si è perso.