IO RESTO A CASA: Una nuova dimensione

IO RESTO A CASA: Una nuova dimensione

L’ordinarietà raccontata dalla mamma di Sofia Visconte, giovanissima allieva della scuola tennis:

Approfitto subito di questa interessante iniziativa “SPORTING SOLIDALE” per portare un esempio positivo di come la didattica a distanza (vuoi che sia quella prettamente scolastica, vuoi che sia quella più divertente dei maestri dello Sporting) in questo momento storico è per noi diventata un ponte di collegamento con il mondo, con ciò che si trova fuori dalla porta di casa.
Sono una Avvocata, troppo avvezza a scrivere e parlare di diritti… oggi voglio che le parole servano ad esprimere le emozioni che stiamo vivendo come Famiglia in questi giorni.  Le giornate sono scandite da una serie di attività che ci tengono impegnati come genitori, come se il coronavirus ci avesse fatto un dono: riscoprire il valore della vita in casa.  Il mattino viaggia velocemente tra le videolezioni di Sofia ed il mio lavoro in smart working. La casa si popola di voci a noi familiari (colleghi, maestre, compagni di classe) che provengono dal computer e ci consentono un ritorno alla normalità. 

Dopo pranzo alla correzione dei compiti di Sofia segue una sessione di ginnastica, che ci regaliamo in casa, entro appositi spazi che ci siamo ritagliate in condivisione con il nostro micio Oudinì, oppure in garage o in cortile, se il tempo ci è clemente.
Seguiamo i video e le challenge che ci vengono proposte dai maestri dello Sporting ( Simone, Giorgia, Riccardo, Davide e Giovanna), che stanno dedicando anima e corpo per continuare a coltivare nei nostri bimbi germogli preziosi, quali la passione e l’entusiasmo per il tennis. 

Al pomeriggio, la merenda è il momento che ci regaliamo per preparare qualcosa di sfizioso assieme: una crepes al cioccolato, un frappè oppure una semplice tisana accompagnata da biscotti. Sono rituali che ormai sono entrati a far parte della nostra nuova vita, che ci consente di apprezzare l’intensità dei momenti trascorsi assieme…. cosa che raramente riuscivamo a fare ante coronavirus. 

Sono i giorni in cui ci dedichiamo alla cura di piante e fiori sul terrazzo… la primavera è la stagione del risveglio, in cui tutto rinasce e dopo il torpore invernale la natura si rianima. E come per piante ed animali sembriamo rianimarci anche noi con la nostra voglia di fare e la creatività, vuoi che sia in cucina (per sperimentare un piatto nuovo che qualche mese fa aveva colpito la nostra attenzione su una rivista o in tv, ma che non avevamo il tempo di portare a termine sui fornelli) o in casa con piccoli lavori con tempere ed acquerelli. Il terrazzo diventa una tavolozza dove scoprire la magia dell’incontro di colori su un panno bianco, su un foglio da disegno o più semplicemente su una vecchia pietra raccolta lungo la Dora in montagna in un passato non molto lontano. 

È il rifiorire di una nuova dimensione, fatta di cene trascorse con mamma e papà a parlare di cose semplici e quotidiane, di dopocena trascorsi tutti davanti alla tv per guardare un bel film oppure nel lettone a leggere un buon libro in attesa di cadere tra le braccia di Morfeo.
 

I ritmi sono lenti, come lento è il trascorrere di questo periodo che ci sta insegnando ad essere orgogliosi di ciò che siamo e fiduciosi in ciò che saremo dopo questa esperienza. Ricordando il nostro passato, fatto di stress, ritmi serrati e frasi non dette, troviamo oggi la forza per affrontare questa nuova sfida, consapevoli che nella vita, come nello sport, ci vogliono fede, impegno e amore a perdi fiato. Solo così ne usciremo vittoriosi.